Ritorna al quiz del fantasma di Canterville
... Il fantasma fece la seconda comparsa nella notte della domenica.
Erano da poco andati a letto che intesero un fracasso pauroso nel vestibolo. Si precipitarono tutti dabbasso e constatarono che una enorme, antichissima armatura si era staccata dal suo supporto ed era caduta sul pavimento di pietra, mentre il fantasma di Canterville, seduto su una poltrona dall'alto schienale, si stava soffregando le ginocchia con un'espressione di acuta sofferenza dipinta sul volto.
I gemelli, che erano venuti armati delle loro scacciacani, si affrettarono a sparargli addosso due scariche di pallottoline, mentre il ministro degli Stati Uniti gli puntò addosso il revolver e, seguendo le regole dell'etichetta, gli ingiunse di alzare le mani.
Il fantasma balzò in piedi con un urlo inumano di rabbia e guizzò tra loro, dileguò come una nebbia, spegnendo al suo passaggio la candela che Washington Otis teneva in mano e lasciandoli così immersi in un'oscurità completa.
Ma arrivato che fu in cima alle scale si riprese e decise di prorompere nel suo celebre scroscio di risa demoniache. Queste gli erano state in più di un'occasione estremamente utili. Si dice che avessero fatto diventar grigia, in una sola notte, la parrucca di lord Raker, e comunque era un fatto che per causa loro ben tre governanti francesi di lady Canterville si erano licenziate prima della fine del mese di prova.
Pertanto egli rise il suo terribile riso, finché l'antica volta ne risuonò ripetutamente in ogni recesso; ma la sua eco paurosa si era appena spenta che un uscio si aperse e la signora Otis vi si affacciò avvolta in una veste da camera azzurro chiaro dicendo: "Ho proprio paura che lei non stia affatto bene. Perciò le ho portato una bottiglia di Tintura del Dottor Dobefi. Se si tratta di indigestione lo troverà un rimedio veramente ottimo".
Il fantasma le lanciò un'occhiata satanica di indignazione e incominciò subito a fare i preparativi necessari per potersi trasformare in un enorme cane nero, una bravura per la quale era giustamente rinomato e alla quale il medico di famiglia aveva sempre attribuito l'idiozia congenita dello zio di lord Canterville, l'onorevole Thomas Horton.
Ma un rumore di passi che si avvicinavano lo fece recedere dal suo bieco proposito, e si accontentò pertanto di diventare appena appena fosforescente, dileguandosi con un profondo e funereo gemito proprio nel momento in cui i gemelli stavano per piombargli addosso...