L'ISTITUTO
“AIUTO” E LO “STROZZATOIO”
L'istituto “Aiuto” era
mezzo diroccato, pieno di crepe con le piante di edera che gli si arrampicavano
tutto attorno.
Il
tetto della costruzione era per metà senza tegole e si intravedevano le grosse
travi marce.
All'interno
non era granché meglio: il pavimento era pieno di buchi con qualche centimetro
di tossica polvere.
Le
aule brulicavano di insetti e puzzavano per via della scarsa igiene.
L'istituto
era molto austero e...la più cattiva punizione era essere in un armadio che si
trovava nell'ufficio della forzuta e temibile direttrice Spezzindue; l'armadio
si chiamava “strozzatoio” ed era pieno di chiodi e di scaglie di vetro.
Se
te la cercavi, ti potevano tenere dentro anche un giorno intero!
L'edificio
aveva porte e finestre bloccate da spesse sbarre di ferro.
Gli
alunni pensavano che, al contrario di una scuola, si trattasse di una caserma
militare.
Il nostro giudizio e le nostre riflessioni
Questo
libro è piaciuto moltissimo a tutti noi. Ci ha divertito, ma anche rattristato
e alla fine, ci ha fatto discutere e riflettere.
Ecco
le mie impressioni:
Secondo
me è sbagliato trattare gli alunni in modo così brutale, perché, oltre a
soffrire, potrebbero imparare a diventare aggressivi e violenti