La signorina Dolcemiele invitò Matilde, dopo la
scuola, a bere una tazza di tè a casa sua.
Si avvicinarono e, appena giunte, Matilde guardò tra
i cespugli: s’intravedeva una casetta vecchia e piena di crepe, di mattoni, di
un rosso sbiadito. La bambina restò meravigliata, Vicino alla casa c’era un
pozzo molto profondo che serviva alla signorina Dolcemiele per prendere l’acqua
perché all’interno non c’era acqua corrente.
Appena entrate Matilde si stupì ancora di più
perché era una casa piccola e povera.
Infatti non c’erano mobili.
Così si misero a parlare sedute sulle cassette
della frutta e a mangiare pane e margarina, sorseggiando una tazza di tè.
Questo libro è piaciuto moltissimo a tutti noi. Ci
ha divertito, ma anche rattristato e, alla fine, ci ha fatto discutere e
riflettere.
Ecco le nostre impressioni:
Io sono molto fortunato, perché ho dei genitori
affettuosi che mi seguono, che mi aiutano e mi capiscono.